Secondo recenti studi, questa tradizione potrebbe essere sorta tra il XIV e il XV secolo.
Si tratterebbe, in realtà, di un ipogeo del cimitero tardoromano di Agira, per lunghi secoli adibito a stalla dai contadini del quartiere, i quali utilizzavano gli arcosoli come mangiatoie.
Sulla parete a destra dell’altare è ancora appena percettibile un’immagine di San Filippo. La devozione popolare ha voluto scorgervi i segni dell’intervento divino: è infatti ancora diffusa tra il popolo la credenza che essa sia l’impronta lasciata dal santo durante una delle sue furibonde lotte coi diavoli.
(Ins. Salvatore Rocca)